Vai al contenuto

Euro in parità con il dollaro, cosa significa: per i comuni mortali non è un bene

dollaro euro

L’euro è in parità con il dollaro ed è la prima volta che accade in vent’anni. Cosa significa? Bisogna esserne fieri?

Dopo vent’anni dalla sua nascita, l’euro ha raggiunto la parità con il dollaro. La notizia sta facendo discutere parecchio, specialmente nei settori che si occupano di analisi e consulenza finanziaria. Per noi comuni mortali, cosa significa che l’euro è in parità con il dollaro? E, soprattutto, ci saranno dei cambiamenti per le tasche degli italiani?

Euro in parità con il dollaro: cosa significa?

L’euro, nato nel 2002, ha raggiunto dopo vent’anni la parità con il dollaro. La moneta unica europea si è attestata a 1,003 e prima d’ora non si era mai registrato un dato di questo tipo. La notizia, neanche a dirlo, è finita al centro delle discussioni di coloro che si occupano di analisi e consulenza finanziaria. I comuni mortali, però, non capiscono se devono gioire o maledire questa specie di traguardo.

La valuta comune soffre e le posizioni corte sono aumentate nel corso degli ultimi giorni, ma le paure di un’interruzione delle forniture di gas rendono l’euro ‘una patata bollente’ che nessuno vuole detenere almeno per ora“, hanno spiegato gli analisti di Ebury, sito specializzato in finanza. Questo significa che la paura nei riguardi di una possibile recessione inizia a produrre i primi frutti.

Pertanto, avere l’euro in parità con il dollaro significa che mentre il nostro Paese risulta allettante per coloro che vengono dall’America, non lo è per noi che ci viviamo. Non solo, il danno c’è anche se decidessimo di andare in vacanza a New York. Il motivo? Semplice: se prima di questo momento servivano 84 euro per comprare 100 dollari, adesso si devono sborsare 100 euro tondi, tondi. Ergo, nelle nostre tasche ci saranno 16 euro in meno.

Euro in parità con il dollaro: per i comuni mortali è un male

Le valute sono una strada a doppio senso. Il dollaro Usa è sostenuto da una Fed in prima linea nella lotta all’inflazione, che sta aumentando il differenziale dei tassi d’interesse con gran parte del mondo sviluppato. Mentre i crescenti rischi di recessione a livello globale fanno sì che il dollaro Usa diventi un bene rifugio. L’euro è messo sotto pressione dall’approccio lento della Bce in materia di tassi d’interesse e dai maggiori rischi di recessione del continente. La situazione è peggiorata dal raddoppio dei prezzi locali del gas nell’ultimo mese“, ha dichiarato Ben Laidler, global market analyst di eToro. Gli esperti del settore sottolineano che è presto per lanciare l’allarme, anche perché bisognerà valutare attentamente l’andamento del mercato. In ogni modo, per i comuni mortali la parità dell’euro con il dollaro non è un bene. Oltre al cambio in perdita citato sopra, un altro esempio è l’acquisto dell’iPhone: prima costava 670 euro, mentre adesso dovremo pagare 799 dollari, ovvero la medesima cifra in euro.

Riproduzione riservata © 2024 - DG

ultimo aggiornamento: 12 Luglio 2022 17:15

Superluna, occhi puntati al cielo il 13 luglio: ecco come non perdersi lo spettacolo